Biografia

Cristina Alessandro, scrittrice.
Appassionata lettrice, soddisfo la necessità di scrivere sognando di emozionare i lettori con storie ispirate alla vita di tutti i giorni. Sono molte le attività che donano un senso alle mie giornate e alle quali provo a dare seguito con tutta la passione di cui sono capace. Per esempio adoro i viaggi, l’arte, lo studio delle lingue straniere, la kick boxing e frequento stimolanti corsi di scrittura creativa, perché come sappiamo gli esami non finiscono mai.
Nella città che mi ha dato i natali e in cui tuttora vivo, la splendida e incantevole Milano, ho visto avvicendarsi cinquantanove primavere, supportata e cullata in ogni decisione dalla mia chiassosa e numerosa famiglia.
Nel 2020 il mio primo romanzo “C’è del marcio in zona Brera”, Edizioni della Goccia, ha ricevuto due menzioni d’onore, al Premio Culturale Internazionale Unicamilano 2020 e al IV Concorso Artistico Letterario Nazionale Ars Mea 2021. Quest’anno presento “Profumo di biscotti allo zenzero”, interamente curato dall’agenzia letteraria Storie di Libri di Pasquale Cavalera. È un romanzo a cui tengo molto e che ha rinsaldato il mio rapporto professionale e di profonda amicizia con Pasquale.

Bibliografia

Profumo di biscotti allo zenzero, di Cristina Alessandro. Opera curata e garantita da Storie di Libri. Collana: I romanzi.
Profumo di biscotti allo zenzero è un romanzo psicologico in grado di accarezzare il cuore con dignitosa tenerezza. La storia è ambientata a Milano, ai giorni nostri, con ripetuti rimandi sentimentali all’Africa e all’aroma di zenzero. La protagonista è la quarantenne Eva Ruggeri, psicologa dell’età evolutiva, chiamata dal Tribunale per i minorenni a trattare un complesso caso di pedofilia che coinvolge la piccola Carola e altri bambini inseriti nel protocollo “Unicorno”. La sua vita non sarà più la stessa, piegata da eventi che la porteranno a compiere delle scomode scelte.
Eva, come da antica tradizione letteraria, affronta il viaggio dell’eroe superando numerose prove, confortata dall’amicizia di Bechi e dagli affetti più sinceri. Pena e sollievo, paura e audacia, dubbio e determinazione sono gli stati d’animo con cui si trova a fare i conti in un quotidiano colmo di interrogativi. (Prefazione di Pasquale Cavalera)

Posologia dell’anima, di Cristina Alessandro. Opera curata e garantita da Storie di Libri. Collana: Le storie.
Storie come brandelli di cuore, percorsi differenti, sfide. In questo viaggio che mette in primo piano le nostre vite vengono raccontate vittorie e sconfitte, aspirazioni diverse, senza giudizi o presunzione. Non si può definire un sentire giusto o sbagliato perché è solo un approccio, un tentativo di trovare risposte, costretti a percorrere un itinerario senza ritorno, beffati da un’inebriante illusione che impedisce di coglierne il senso, di svelarne il mistero.
Magari ci fosse una posologia per curare l’anima, un bugiardino con indicazioni utili o una terapia miracolosa. A conti fatti si procede a tentoni e ognuno improvvisa come può, perché non esiste rimedio universale adatto a sanare il male di vivere.
Però noi almeno, proviamo a indagare.

C’è del marcio in zona Brera, di Cristina Alessandro. Romanzo, anno 2018.
La storia si consuma a Milano, tra la portineria e gli appartamenti di uno stabile d’epoca in zona Brera. Lo spaccato di realtà evidenziato, quello di tutti i giorni. La vita è un caleidoscopio dalle molteplici combinazioni: forme e colori di una società variopinta. Ognuno con le proprie maschere, con una rispettabilità da salvaguardare. L’eterno braccio di ferro tra essere o apparire, tra verità e menzogna.
Le fragilità dei numerosi personaggi vengono analizzate attraverso il microscopio dell’ironia, senza eccessiva malizia, quasi con un briciolo di tenerezza, visto che l’umanità è soggetta alla medesima sorte. Tra le rassicuranti pareti di casa o la guardiola di una portineria ci si rivela per quel che si è, senza filtri. Immaginare poi un palazzo di lusso sorto laddove in passato pulsava un microcosmo di lasciva vitalità, quello delle case di tolleranza, ha un che di paradossale.
La protagonista attorno alla quale tutto ruota è Mariuccia la portiera, donna semplice, ingenua patologica e manipolabile come una trottola. Tutti la fanno “pirlare” quasi fosse un insulso balocco. Mai sottovalutare persone o circostanze: non sempre la scia degli eventi segue un andamento prestabilito. Il caso o la beffa del quotidiano, talvolta, ne sovvertono l’equilibrio e si prendono gioco di noi. Allora tutto si complica.
Non è un giallo, eppure il romanzo parla dell’improvvisa scomparsa della portiera e inizia in “media res”. Tutto si svolge in un arco temporale di tre giorni, quasi un atto unico teatrale, gli ambienti narrati per lo più in interna, con qualche eccezione in esterna. Un repentino andirivieni tra passato e presente nel tentativo di formulare ipotesi plausibili su quel che le è accaduto. Intrighi, pettegolezzi, confessioni scomode: ogni condomino ha da nascondere i propri panni sporchi e potrebbe essere coinvolto nella sparizione della donna. Alla fine la verità è svelata solo a chi se lo merita, ma l’inverosimile conclusione della vicenda, che lascia adito a più considerazioni, rappresenta la rivincita degli “invisibili”.

Innamorarsi è una follia socialmente accettabile, di Cristina Alessandro. Racconti, anno 2018.
Nella raccolta di racconti brevi “Innamorarsi è una follia socialmente accettabile” ho cercato di indagare gli istinti primari che regolano i rapporti di coppia, di mettere a nudo fragilità, tormenti, disillusioni, paure e sogni di chi ancora, nonostante tutto, si abbandona al sentimento. Ognuno a modo suo, come può o riesce. L’analisi delle fragilità più comuni, talvolta spietata, si sforza di non giudicare, perché nessuno è immune dalla fascinazione di una follia socialmente accettabile come l’amore, appunto. Cristina Alessandro

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