Biografia

Manuela Moschin, scrittrice.
Sono nata a Venezia-Mestre e attualmente vivo e lavoro in provincia di Venezia. Ho conseguito la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, indirizzo Storia dell’Arte.
La mia opera prima è “ātman”, che in sanscrito è traducibile come soffio vitale o coscienza spirituale, una raccolta di poesie che fonde in un equilibrato mix la storia dell’arte con la mia predilezione per gli insegnamenti legati alla filosofia indiana. Nel mese di maggio 2022 alcuni miei scritti sono stati selezionati per “Risveglio”, un’antologia a cura di Storie di Libri, mentre nel settembre dello stesso anno ho pubblicato il saggio “Le Metamorfosi di Ovidio nell’arte”, Espera Edizioni.
Collaboro in linea diretta con storiedilibri.com e diverse testate online. Dalla mia passione per le materie umanistiche nasce il blog librarte.eu, contenitore di articoli di storia dell’arte e recensioni di libri.
Facebook: manuela.moschin
Blog: librarte.eu

Bibliografia

Un giglio bianco al 4910, di Mirella Alberti e Manuela Moschin. Opera curata e garantita da Storie di Libri. Collana: Le poesie.
Siamo di fronte a due mondi che si sfiorano e si cercano, quasi una veggenza che domina madre e figlia e permette loro di attraversare uno spazio-tempo convergente, in grado di far battere i due cuori all’unisono per mezzo della poesia.
Alberti urla soffocata dalle sue catene, per poi cercare la Luce del Signore, riponendo in Lui ogni speranza. E questa nuova e immaginifica dimensione le ha permesso di liberarsi dalla sofferenza terrena, consentendole di attendere con fiducia la rinascita in luoghi dove l’Universo si fa immortale, come in una sorta di ricompensa e rivincita. Moschin canta con voce sottile le sue melodie, spalanca il cuore, manda baci di passione e sorride alla vita, come se il tempo fosse prigioniero dentro una clessidra e obbedisse ai suoi più intimi desideri. Perché per lei la poesia è libertà, un ponte per andare oltre.
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’orfanotrofio di Cap-Haitien, situato ad Haiti, tramite l’Associazione di volontariato “Pane Condiviso ODV”. (Prefazione di Paolo Pagliaroli)

Le Metamorfosi di Ovidio nell’arte, di Manuela Moschin. Edizioni Espera, anno 2022. Saggio, Storia dell’Arte.
Se il poeta romano Publio Ovidio Nasone (43 a.C. – 17 d.C.) non avesse creato il poema epico-mitologico Metamorfosi, una cospicua quantità di opere d’arte non esisterebbe. Il saggio analizza la celeberrima opera poetica, per mezzo della quale si è creato un rapporto sintonico con le opere d’arte prodotte nei secoli ed esamina con peculiare attenzione i dipinti, gli affreschi e le sculture che hanno avuto come tema le Metamorfosi di Ovidio. L’opera letteraria gode fin dall’antichità di un fascino singolare, in quanto attrasse letterati, artisti nel campo dell’arte e del mondo teatrale, diventando motivo di illuminazione. Ovidio fu un poeta magistrale, creatore di un’arte letteraria che tuttora offre spunti di studio e di analisi. Il suo poema ispirò poeti illustri e divenne un punto di riferimento essenziale per la maggior parte dei maestri come Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Caravaggio, Rubens, Bernini, Rembrandt e Canova che, stimolati dalla scioltezza della narrazione, plasmarono i soggetti delle storie foggiando capolavori appartenenti all’arte figurativa.
L’autrice sofferma la sua attenzione sul significato di alcuni miti, esaminando il ruolo da loro assunto nell’arte e nella letteratura. Ogni dipinto, affresco o scultura indagati sono preceduti sia dai versi riferiti alla composizione poetica, vale a dire dal mito che un tempo veniva interpretato artisticamente, che da una sintesi riassuntiva utile per conoscere i racconti legati alla mitologia.

Dall’incontro di quattro voci nasce “Risveglio”, opera curata e garantita da Storie di Libri (collana: Le storie). Gli scrittori impegnati in questo progetto sono Alessandro Fort, Luigina Parisi, Manuela Moschin e Pasquale Cavalera. Copertina di Pedro Lava.

Prefazione di Raffaella Scorrano.
Undici storie tracciano il disegno degli Autori: prendere consapevolezza della contingenza esistenziale in cui si è inevitabilmente immersi. Si tratta di un’analisi concreta della vita, allorché le corde della coscienza iniziano a vibrare scatenando processi emotivi propulsivi. Stile e linguaggio dimostrano quanto “l’esistenza sia un pieno che l’uomo non può abbandonare”, si direbbe alla maniera sartriana. Si tratta di recuperare le chiavi di accesso al Logos, dis-incantati dinanzi a una realtà che richiede forza, coraggio, determinazione, militanza, interesse metafisico e psicologico nel rispetto di una vita che non può essere lasciata in balia del caso. Per ciascuno occorre piuttosto ri-trovare le condizioni di una cognizione di causa che diventi di volta in volta il preludio di nuovi cominciamenti.
Questi racconti sono lo svolgimento di temi trattati nel tempo della vita, per decidere se e come abitare la complessità senza esserne travolti. Si valuta il peso di una ingombrante gravità sisifea della quale occorre liberarsi, affinché si illuminino le feritoie del vissuto, invitando a cambiare punto di s-vista. Un percorso benevolo di educazione alle emozioni, capace di offrirci la sua prorompente forza liberatoria.

atman, di Manuela Moschin. Opera curata e garantita da Storie di Libri. Collana: Le poesie.
Quante anime sono imprigionate in un’opera d’arte? Forse una, l’anima di chi l’ha generata, con l’ispirazione a elevare il Sé fino alla completa fusione con la materia. Forse due, l’anima dell’artista e l’anima di colui che contempla la tela o sfiora col pensiero i candidi marmi, che ascolta melodiose note o si immerge con passione in uno scritto, in grado di riconoscere nel talento creativo frammenti dimenticati della propria esistenza. Forse infinite, poiché l’anima rappresenta il dogma assoluto del creato.
E l’anima è ātman, fulcro dell’essenza divina, il soffio vitale, ātman è la coscienza spirituale che si raggiunge attraverso l’amore, il perdono, la pace. E ātman è rispetto, sentimento di stima in una realtà dove il tempo e il caso non esistono, mere invenzioni terrene pensate per allontanare sempre più l’uomo da Dio. Prefazione di Pasquale Cavalera.

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