Maledetti vuoti, di Pasquale Cavalera. Opera curata e garantita da Storie di Libri. Collana: Le storie.
Intrappolato nella deleteria rete dei mass media e abilmente manipolato da un Sistema alienante privo di etica che propone il consumismo come unico valore, l’uomo del nuovo millennio è incapace di distinguere in autonomia il bene dal male, oramai divenuto con la sua vile complicità pericolosa oggettistica non pensante. I maledetti vuoti sono spiriti erranti, animati dalla bramosia di emergere, disposti ad assumere una condotta immorale pur di trarne vantaggio, facendo prevalere gli interessi personali a scapito dell’intera collettività.
Affiora così in Cavalera la primitiva rabbia, un pensiero narrativo sempre fedele a riflessioni spontanee e senza preamboli, che si dirama nei meandri dell’inconscio fino a rivelare l’inquietudine di una penna sofferta, in una dirompente forza interiore capace di graffiare le anime più percettive. Prefazione di Manuela Moschin.

Un pensiero su “Maledetti vuoti”
  1. Ritrovare Pasquale Cavalera è sempre un piacere. Il suo “Maledetti vuoti” è uno di quei libri che una volta iniziato non si riesce a posare fin quando non si è arrivati all’ultima pagina. Una raccolta di racconti brevi che fanno sorridere e commuovere, ma che, soprattutto, fanno riflettere.

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