Malurmia, di Luigina Parisi. Opera curata e garantita da Storie di Libri. Collana: Le storie.
Malurmia, perché questo titolo?
È il termine dialettale salentino con cui si indica un’anima che vaga, forse in pena, alla ricerca di qualcosa di incomprensibile a chi la guarda; appare come un’ombra selvaggia, una mal’ombra appunto. È anche il termine scherzoso con cui le nonne scacciavano noi bambini quando bazzicavamo loro intorno senza apparenti motivazioni.
Malurmia per me è l’inquietudine che ci permette di alzare il volto al cielo e chiedere, è lo sguardo che scava e si interroga. Mi ha sempre affascinato l’ombra, intesa nel senso junghiano del termine, cioè il lato segreto o sconosciuto di sé stessi. E amo il sole perché è in grado di renderla visibile. Credo sia soprattutto nell’ombra che risiede l’essenza di ognuno e che sia essa a dare significato alla luce. In questa raccolta di storie narro delle ombre che gli animi sensibili si portano dentro, spesso ignorate o volutamente sepolte. (Nota dell’autrice)

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